
L’appello è lanciato da Confcommercio Belluno, dopo l’arrivo, in questi giorni, dei modelli F24 per il pagamento della tassa sui rifiuti. Una tassa che già dall’anno scorso le attività economiche denunciavano come iniqua e non attinente ai reali consumi degli utenti e penalizzante proprio per chi ha gli spazi maggiori, come appunto le attività commerciali e produttive, a cominciare da pizzerie, ristoranti e alberghi.
«A Belluno il passaggio di tariffa è stato abbastanza indolore, anche perché stiamo beneficiando di uno sconto del 5% per la raccolta differenziata dello scorso anno. Ma non è così da altre parti, dove alcuni commercianti si sono trovati di fronte a una spesa di 7 mila euro, rispetto ai 2.500 dello scorso anno», precisano dall’Ascom. «Il problema è che tutto viene commisurato alle superfici, ma qui sta anche l’inghippo. Si deve distinguere tra superficie produttiva e superficie produttrice di rifiuti urbani. Sulla superficie produttiva, infatti, gli imprenditori pagano già lo smaltimento dei rifiuti speciali, quindi c’è il rischio che paghino due volte la stessa cosa».