Operaio ferito, direttore e azienda assolti

Santa Giustina, il lavoratore aveva subito l’amputazione di una falange dopo un incidente in cartiera 
SANTA GIUSTINA. Un dito perso in cartiera. Per l’incidente sul lavoro del 3 giugno di quattro anni fa è stato assolto il direttore Francesco Canal, di conseguenza non c’è l’illecito amministrativo per l’incolpata Reno De Medici di Santa Giustina. L’accusa era quella di lesioni colpose sopportate dall’operaio A.V.: il pm Rossi aveva ritenuto dimostrata le responsabilità penale dell’imputato, chiedendo una condanna a sei mesi di reclusione, vista anche la prognosi superiore ai 40 giorni per la falange dell’anulare. Quanto all’azienda, 15 mila euro erano da ritenersi sufficienti in caso di riconosciuta colpevolezza.

Le arringhe difensive degli avvocati milanesi Bassi, Binda e Mucciarelli non potevano che concludersi con la richiesta di assoluzione e il giudice Cittolin le ha sposate con una sentenza in linea, perché il fatto non costituisce reato. Nessun risarcimento danni, perché l’operaio non si era costituito parte civile.
L’incidente gli era capitato durante un’operazione di pulizia del canale di scarico, nel reparto impasti. Ad occuparsi di quel lavoro erano stati in due e A.V. in genere svolgeva altri compiti: solo un paio di volte era stato chiamato a svolgere quel lavoro, attualmente appaltato ad una ditta esterna.
Per portare a termine l’operazione era stato costruito uno strumento fatto a pala con una griglia alla quale era collegato un gancio a forma di S lungo circa un metro.
Durante le manovre il gancio si avvicinava alla griglia, diventando pericoloso perché non esisteva una sistema di chiusura. È proprio durante questa manovra che il quarto dito della mano destra del lavoratore è rimasto schiacciato, con la conseguente, inevitabile amputazione.

Decisivo può essere stato il consulente nominato dal giudice, che nel maggio dell’anno scorso era Riposati e non ancora Cittolin. Un professore universitario che nella sua esposizione si è fatto aiutare da un computer. L’operaio aveva ricevuto la formazione necessaria. La macchina che gli ha causato l’infortunio aveva un manuale d’uso che doveva essere pienamente conosciuto e, comunque, bisogna sempre fare molta attenzione quando si lavora con un macchinario in movimento.
Èl’alfabeto di qualsiasi addetto, anche alla Cartiera di Santa Giustina, e anche per un lavoratore, che in definitiva era una specie di jolly e, in seguito, ha avuto un posto fisso. Il processo a direttore e azienda è durato meno di due anni ed è terminato con un’assoluzione per entrambi.
Fonte: Corriere delle Alpi Gigi Sosso 

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