Slitta al 15 novembre il rinnovo dei vertici di Bim Gsp, previsto inizialmente per il 30 settembre 2011. Lo ha deciso il gruppo di lavoro formato da alcuni sindaci con il compito di trovare il modo per restituire ai Comuni il controllo sul servizio idrico integrato, dopo la bufera che si è scatenata sul caro-acqua. Il “collegio dei saggi”, composto da due rappresentanti per ogni vallata, uno per l’Aato, uno per il Comune di Belluno e un altro per Feltre, è costituito da: Alberto Graz (Sappada) e Mario Manfreda (Lozzo) per il Cadore, Renzo Gavaz (Agordo) e Oscar Troi (Colle Santa Lucia) per l’Agordino, Ennio Vigne (Santa Giustina) e Roger De Menech (Ponte nelle Alpi) per Feltre-Alpago e Valbelluna. Per l’Aato il sindaco di Chies d’Alpago, Loredana Barattin. Per il Comune di Belluno è stato individuato l’assessore Tiziana Martire e per quello di Feltre Gianni Moretta.
«Il gruppo di lavoro – viene spiegato dai componenti del collegio – ha chiesto ancora un po’ di tempo per concretizzare alcuni aspetti. La faccenda è complessa. Dobbiamo capire qual è la via maestra e il modello di società che vogliamo dare a Bim Gsp. Il nuovo direttivo non potrà più essere composto da amministratori. Niente più sindaci o persone che ricoprono cariche pubbliche. Lo prevede la legge e per forza di cose si va verso una gestione più tecnica e manageriale». Molti quindi gli interrogativi in ballo. La partita è grossa, si parla di 13 milioni di euro, solo come valore delle infrastrutture. «Se si dice che l’acqua è un bene comune e i cittadini vogliono avere un servizio garantito 24 ore su 24 con determinati standard di qualità – viene aggiunto dal collegio – la politica deve fare delle proposte in questo senso tenendo però in considerazione i conti di Gsp». (Gazzettino)
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