Via libera per la discarica della cartiera

Parere favorevole della commissione regionale per l’impianto a uso interno di smaltimento di rifiuti non pericolosi di Laura Milano
SANTA GIUSTINA. La cartiera Reno De Medici può completare la biodiscarica interna, dove si tratta il materiale di risulta della produzione della carta e la raccolta differenziata, avendo incassato il parere favorevole della commissione regionale Via (Valutazione impatto ambientale).
La commissione veneziana ha ufficializzato il via libera all'intervento, rilasciando l'autorizzazione integrata ambientale per il progetto di realizzazione della discarica per rifiuti non pericolosi in conto proprio, cioè interna, purché l'azienda ottemperi alle prescrizioni. Le prescrizioni riguardano l'impermeabilizzazione del fondo e delle pareti dell'invaso per non creare problemi di inquinamento ambientale.
Dalla presentazione del progetto, che risale alla scorsa estate, all'atto di autorizzazione di un mese fa, c'è dunque voluto un anno di tempo, nel corso del quale il gruppo istruttorio regionale ha fatto anche un sopralluogo tecnico nell'area interessata con la partecipazione degli enti e delle amministrazioni interessate, prime fra tutte provincia e comune di Santa Giustina. Conclusa l'istruttoria tecnica in dicembre dell'anno scorso, la Commissione regionale.  ((Sono sette gli indagati per reati in materia ambientale nell'inchiesta aperta dalla Procura di Roma sulla discarica della cartiera Reno De Medici di Villa Santa Lucia.))


Acque contaminate dai pesticidi.. è allarme

La notizia è di quelle che fanno tremare i polsi… l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ci fa sapere che il 65% delle acque italiane è contaminato da pesticidi e che in Veneto la situazione è ancora peggiore.
Nelle acque superficiali venete sono state individuate 42 sostanze: ci sono residui nel 74,8% dei punti al vaglio e nel 53,4% dei campioni. Nelle acque sotterranee si riscontrano 13 pesticidi, con residui nel 29,7% dei punti esaminati e nel 22,2% dei campioni (cliccare qui per poter leggere il rapporto ISPRA)
Ma quali sono i principali responsabili di tale contaminazione, che minaccia salute e ambiente? Innanzitutto i diserbanti, in primis il famigerato “glifosate” (e prodotti della sua degradazione). Glifosate che, solo qualche mese fa, è balzato agli onori della cronaca dato che l'Organizzazione Mondiale della Sanità e lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) lo hanno classificato come “possibile cancerogeno”. Il glifosate è molto usato in viticoltura, nella coltivazione del mais e troppo spesso anche per il diserbo di strade, cortili e spazi privati.