Solo l’Amministrazione Comunale di Feltre ha espresso voto contrario all’approvazione dei documenti (bilanci) che recepivano questi aumenti. La stessa proposta di istituire un Organismo di trasparenza e di controllo del servizio idrico composto da cittadini, lavoratori ed organizzazioni sociali ed economiche del territorio, è
stata respinta dalla maggioranza delle altre Amministrazioni Comunali
socie in Bim GSP (i cittadini possono verificare chi ha votato e come).
La questione di fondo, rimossa, nel governo dell’acqua e direi di tutti i beni comuni è la “democrazia” , che vuol dire trasparenza e forme di gestione dei servizi pubblici di interesse generale, partecipate e controllate dai cittadini. A questo proposito è giusto richiamare, in sintesi, alcuni dati oggettivi per evitare la deriva populistica e demagogica dell’assenza di alternative e di spazi praticabili di cambiamento anche a livello provinciale:
• L’incremento delle tariffe è stato definito da una delibera dell’Autority (AEEG) nazionale, condiviso dal nostro Ato e recepito da BIM GSP. Questi provvedimenti sono a nostro parere socialmente ed istituzionalmente inaccettabili e di dubbia legittimità in quanto eludono l’esito referendario, rappresentano una sorta di sanatoria retroattiva anche di debiti opinabili, eliminano il limite di prezzo del servizio trasformando i cittadini in clienti- bancomat che devono pagare in modo esponenziale anche eventuali inefficienze e responsabilità gestionali.