Gsp: debito dimezzato nel 2017 ma in che modo?

NESSUNA REALE RISTRUTTURAZIONE E TRASPARENZA DELL'AZIENDA PUBBLICA GSP

BELLUNO. Alla fine del 2017 il debito di Gsp sarà dimezzato. Anzi, di più: arriverà a 39 milioni di euro. Quando si è insediato l'amministratore unico Giuseppe Vignato, la cifra era ormai lievitata a 85 milioni.
Merito di un piano industriale che comporta risparmi (specie negli incarichi che in passato venivano appaltati all'esterno), ma anche dell'adeguamento della tariffa dell'acqua, che porterà nelle casse di Gsp 6 milioni di euro all'anno. Nove nel 2014, perché ai sei milioni vanno sommati i tre del conguaglio (relativo al 2013) che i bellunesi pagheranno con le bollette del prossimo anno

Un discreto abbattimento del debito si è avuto anche grazie alla cessione dei rami idroelettrico e gas a Bim Infrastrutture, che promette di restituire entro la fine del 2014 i crediti che i Comuni avanzano sull'idroelettrico (parola di presidente, Bruno Zanolla).
Quelli che i Comuni vantano nei confronti di Gsp (14 milioni, ad oggi) saranno restituiti entro la fine del 2017, ha assicurato Vignato. Il risanamento della società che gestisce il servizio idrico integrato, prosegue a fa ampi passi avanti.
Gsp: debito dimezzato. Dal 2014 al 2017 scenderanno progressivamente quelli che Gsp definisce “crediti da tariffa”, cioè quei 28 milioni di euro che pagheranno i cittadini con l'adeguamento della tariffa stessa. L'aumento del 29,5%, autorizzato poche settimane fa dall'Autorità per l'energia e il gas, porterà a Gsp 9 milioni nel 2014, 6 nel 2015, 2016 e 2017. Circa 28 milioni, dunque, saranno recuperati in questo modo. Il debito complessivo della società, attualmente, è di 67 milioni: si è abbassato grazie a una serie di risparmi nella gestione e alla cessione dei rami idroelettrico e gas. Vignato punta a portarlo a 39 milioni alla fine del 2017 (grazie all'adeguamento della tariffa, principalmente, ma anche proseguendo nell'ottica dei risparmi).

Nel piano industriale che l'amministratore unico ha presentato ieri ai sindaci, ci sono anche 15 milioni di euro di investimenti: 7 in depuratori – interventi a Sappada e Feltre – 3 sulle reti fognarie, 5 per la messa in sicurezza straordinaria del sistema idrico. «Se a ciò aggiungiamo i 5,6 milioni in manutenzioni ordinarie, riverseremo sul territorio 20 milioni di euro di lavori», segnala Vignato. «Lavori che potrebbero eseguire imprese bellunesi». Sul fronte del rientro del credito dei Comuni, prosegue il piano messo a punto, ed entro il 2017 nessun Comune avanzerà più un euro da Gsp a quanto pare. La rata del 2013 sarà saldata per metà in questi giorni, per metà in gennaio. In merito sono arrivate diverse sollecitazioni dai sindaci, preoccupati perché la Corte dei Conti tiene d'occhio costantemente i loro bilanci (l'ha segnalato Andrea De Bernardin di Rocca Pietore per esempio). Rimane però qualche criticità con le banche, ancora scettiche a concedere mutui a Gsp: «Ma nel 2014 la situazione sarà sicuramente meno tesa», conclude Vignato. L'adeguamento della tariffa dovrebbe dare le garanzie necessarie a concedere prestiti. Il piano industriale è passato con l'astensione dei sindaci di Trichiana, Feltre e Rocca.

Infrastrutture: progetti e restituzione dei crediti. Nell'assemblea che ha aperto il pomeriggio, è stato approvato il conferimento dei rami gas e idroelettrico da Gsp a Bim Infrastrutture. «L'unificazione del ramo gas (Infra è proprietaria delle reti, Gsp curava la distribuzione) è una scelta strategica, in vista della gara che si svolgerà il prossimo anno», spiega il presidente, Bruno Zanolla. «Il nostro obiettivo è salvaguardare il patrimonio rappresentato dalle reti». L'operazione consente da un lato di ridurre il debito di Gsp, che doveva diversi milioni di euro a Infrastrutture, dall'altro di eliminare il credito della stessa Infrastrutture, che, anche grazie all'arrivo in qualità di socio al 10 per cento del Consorzio Bim, aumenta il suo capitale sociale. «Questo ci darà una maggior facilità di accesso al credito», segnala Zanolla. Buone notizie anche per i Comuni, che avanzano circa 5 milioni di euro di proventi delle centraline idroelettriche. Anche questo ramo d'azienda dal 1° gennaio 2014 sarà gestito da Infrastrutture, e Zanolla assicura: «In un anno li restituiremo». Nel piano industriale di Infra ci sono anche investimenti per completare progetti già autorizzati, ma mai realizzati per le note difficoltà finanziarie di Gsp.
Alessia Forzin Corriere delle Alpi

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