Oro blu/ Aumenti delle tariffe illegittimi. Bollette sull'acqua da rimborsare



L'oro blu costa troppo: i gestori devono restituire i soldi che gli italiani hanno sborsato per l'acqua. Il Consiglio di Stato ha bocciato l'aumento del 7% sulle bollette perché "non coerente" con i risultati del cosiddetto referendum sull'acqua pubblica. A questo punto gli aumenti dettati da quel 7% sarebbero illegittimi e dovrebbero portare a rimborsare i soldi "indebitamente incassati" a partire dal 21 luglio 2011, cioè dalla data di proclamazione della vittoria referendaria. Secondo il Codacons, il rimborso dovrebbe essere immediato, "con la prima bolletta utile", per restituire al consumatore il maltolto, "con tanto di interessi legali, altrimenti scatteranno le azioni legali".

L'associazione dei consumatori chiede anche la revisione della nuova delibera dell'Authority del 28 dicembre 2012, in modo da eliminare il riconoscimento di costi a priori e l'aggiornamento automatico dei costi operativi all'inflazione. "Un conto - spiega il Codacons - è che la tariffa copra tutti gli effettivi aumenti di costi legati all'aumento reale dei prezzi pagati dai gestori, un conto è prevedere un meccanismo di indicizzazione dei prezzi che finisce per reintrodurre quanto il Consiglio di Stato ha ribadito essere illegale.
L'Autorità si sta già muovendo, avviando i procedimenti "per la restituzione agli utenti finali della componente tariffaria del servizio idrico". Scartato il metodo del conguaglio, basato sulla compensazione in bolletta, i gestori sono destinati a una vera e propria restituzione di parte delle tariffe incassate. Per l'Autority le bollette incriminate sarebbero quelle che vanno dal 21 luglio al 31 dicembre 2011. Ma per  il Forum italiano dei movimenti per l'acqua, promotore del referendum, il rimborso dovrebbe essere esteso anche a quelle successive al primo gennaio 2012. 
affariitaliani

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