L'idea non è nuova ma la realizzazione stenta a partire, per non dire che non è proprio presa in considerazione. Anche il gruppo di attivisti del M5S di Spresiano, paese rivierasco del trevigiano, rilancia il progetto di una pista ciclo-pedonale lungo tutto il corso del Fiume Piave: dalla foce a Cortellazzo, in comune di Jesolo(VE) fino alla sorgente a Sappada (BL).
Duecentotrenta kilometri circa attraverso le province di Venezia, Treviso e Belluno. Una via di comunicazione che potrebbe diventare meta ambita del turismo lento e responsabile, la possibilità di rilanciare l'economia turistica di queste zone, considerate anche le esperienze positive di realtà simili e simili come la pista ciclabile della Valsugana o il recupero dell'ex ferrovia Calalzo-Cortina-Dobbiaco.
Proprio quest'ultima si ricollegherebbe una pista lungo il Piave, appunto a Calalzo, creando cosi un percorso che dal mare porterebbe ai monti e volendo fino in Austria e Slovenia, ma anche fino a tutte le località raggiunte dalla fitta rete ciclabile austriaca e tedesca.
Nel 2010 una camminata svolta lungo il Piave da un attivista del gruppo e da alcuni amici, seguita poi da espeirenze simili e ben pubblicizzate dai media, voleva essere uno stimolo per le amministrazioni locali, che ancora non sembrano recepire l'importanza e le potenzialità del progetto.
Duecentotrenta kilometri circa attraverso le province di Venezia, Treviso e Belluno. Una via di comunicazione che potrebbe diventare meta ambita del turismo lento e responsabile, la possibilità di rilanciare l'economia turistica di queste zone, considerate anche le esperienze positive di realtà simili e simili come la pista ciclabile della Valsugana o il recupero dell'ex ferrovia Calalzo-Cortina-Dobbiaco.
Proprio quest'ultima si ricollegherebbe una pista lungo il Piave, appunto a Calalzo, creando cosi un percorso che dal mare porterebbe ai monti e volendo fino in Austria e Slovenia, ma anche fino a tutte le località raggiunte dalla fitta rete ciclabile austriaca e tedesca.
Nel 2010 una camminata svolta lungo il Piave da un attivista del gruppo e da alcuni amici, seguita poi da espeirenze simili e ben pubblicizzate dai media, voleva essere uno stimolo per le amministrazioni locali, che ancora non sembrano recepire l'importanza e le potenzialità del progetto.